casa Improta è due generazioni a confronto. La mia che sono nato nel 78’ quando il web ancora non esisteva e quella di Mattia, mio figlio che appartiene alla generazione degli smartphone e dei social.
Quello che ci accomuna: la passione per la cucina. Io ho iniziato a 16 anni, osservando mamma e le mie zie che cucinavo insieme durante le ricorrenze. Quando non mi accontentavo più di guardare, fuggivo da mio zio, che aveva un ristorante, per fare pratica.
Qualcosa nel sangue viene sempre trasmesso e l’amore per la cucina ha colpito uno dei miei cinque figli, Mattia.
Abbiamo due concezioni opposte della cucina: io sono più tradizionalista, lui è più attento ai nuovi trend, come le cotture a basse temperature. Vede la cucina in una chiave più futuristica
Ci piace cucinare insieme, anche se spesso litighiamo. Ma come si dice, “l’importante è il risultato” e alla fine, tra un consiglio e un litigio, un piatto da gustare viene sempre fuori dalla cucina di Casa Improta.
Ci accomuna anche un’altra passione: quella della televisione. Ho iniziato a farla, partecipando alla “Prova del Cuoco” di Antonella Clerici, più di 20 anni fa. Davanti alle telecamere cerco sempre di dare il meglio di me. La fortuna che ho è che quando sono ai fornelli, mi sento sempre a mio agio. Ovunque.
Negli ultimi anni, Mattia mi accompagna in tv. Puoi vederci a “È Sempre Mezzogiorno” su Rai Uno, dove portiamo piatti rivistati della cucina partenopea… sì perché Napoli rappresenta il cuore della nostra cucina.
Malgrado le nostre differenze, un’altra cosa ci accomuna: per entrambi la cucina è passione, dedizione e sacrificio. E quando cuciniamo, insieme, guardandoci negli occhi, sappiamo che stare tra i fornelli è la scelta più azzeccata che abbiamo fatto.
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